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San Sperate

Sardegna

INFORMAZIONI

Comune: San Sperate
Regione: Sardegna
Sindaco: Fabrizio Madeddu
Popolazione: 8.301 abitanti

SITO WEB

PROGETTI

EXPO 2015
 

San Sperate è uno dei centri agricoli più produttivi della Sardegna rinomata è la produzione di agrumi e pesche. San Sperate è un paese-museo. Camminarci è un tuffo nell’arte: centinaia di colorati murales adornano le vie raccontando storia, tradizioni rurali e vita della comunità. Il ‘muralismo’ si sviluppò nel rivoluzionario 1968 quando l’artista Pinuccio Sciola concepì il progetto di trasformare il paese in un laboratorio d’arte. Sciola è autore delle ‘pietre sonore’, sculture che evocano col suono suggestioni ancestrali. Nel giardino megalitico, omaggio al genio dell’artista sansperatino, sono esposte pietre ispirate all’arte megalitica preistorica. Il dinamismo culturale è frutto dell’attività di associazioni organizzatrici di mostre e festival come Cuncambias, a fine luglio, che trasforma in ‘teatro’ il rione San Giovanni, fatto di case campidanesi, come gli altri quartieri storici. In centro spiccano una seicentesca dimora padronale, adibita a museo, e l’ottocentesca casa Tola, progettata dall’architetto Gaetano Cima e costruita con la tecnica del mattone crudo. La storia del paese nasce agli albori dell’età nuragica (XVIII secolo a.C.). All’interno del paese è stato ritrovato un modellino di nuraghe, oggi custodito al museo archeologico nazionale di Cagliari. Cospicui i resti punici di epoca romana: era la civitas Valeria, da qui passava la via da Karalis a Tharros. Sotto il dominio vandalico molti vescovi africani esiliati in Sardegna portarono con loro reliquie di santi, tra cui quelle del martire Speratus. Nel luogo dove, secondo tradizione, furono ritrovate, fu edificata nel XVII secolo la parrocchiale di san Sperate, al cui interno una cappella è dedicata a santa Prisca, celebrata a maggio da ben quattro secoli. A età bizantina, più volte rimaneggiate, risalgono la chiesa di santa Lucia, con inserti romanici in un’architettura barocca, e l’ex parrocchiale di san Giovanni battista, sintesi di stilemi bizantini, romanici e gotici: il suo fascino risiede in sobrietà e armonia.