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INFORMAZIONI

Comune: Futei
Regione: Sardegna
Sindaco: Nicola Cau
Popolazione: 1.582 abitanti

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Si distende sul versante occidentale di un colle tra Medio Campidano e Marmilla. Furtei è un piccolo centro a circa 40 chilometri da Cagliari, che basa l’economia sulle attività agricole. Fu un importante centro medioevale. Nel suo territorio c’è un’alta concentrazione di testimonianze nuragiche con i ruderi di ben cinque nuraghi. A breve distanza dal centro abitato c’è il villaggio di Nuraxi, attestato dal XVII secolo, oggi quasi disabitato, dove un tempo sorgeva l’antica parrocchiale, la chiesa campestre di san Biagio, risalente al XIII secolo. Nel centro storico del paese si trovano diversi esempi di architetture tradizionali in pietra e terra cruda. Nella domenica delle Palme è tradizione che il sindaco consegni la Palma della Passione al parroco, che la porta in processione. Il rituale è ricordo simbolico della pace tra Furtei e Nuraxi (1605) per intercessione del barone Santjust, che consegnò alle famiglie dei due borghi un ramoscello di palma. Oggi la parrocchiale è la chiesa di santa Barbara. Al suo interno è custodito un dipinto raffigurante la Crocifissione di Gesù, atto che ‘rivive’ il venerdì prima di Pasqua durante la Settimana santa. Parrocchiale, ex parrocchiale e chiesette di santa Maria della Natività, di san Narciso (del XIII secolo), di san Sebastiano e della Sacra Famiglia si animano in occasione dei riti sacri, dal venerdì di passione, precedente alla domenica delle Palme, con sa pintadura de sa prama, sino al rito de su Incontru di Pasqua, passando per le processioni della Madonna addolorata e delle Palme, per la preparazione del Cristo e per su Scravamentu (la deposizione del Cristo morto). Oltre ai riti, sono tante le feste religiose, tra cui i falò di san Sebastiano (19 gennaio), le celebrazioni di sant’Isidoro, protettore degli agricoltori (a metà maggio), di san Biagio a fine agosto, con la suggestiva processione di rientro del santo, e di san Narciso (fine ottobre), con intonazione del rosario a cori alterni e l’invocazione de is coggius, tutto in sardo campidanese. La festa principale è nella seconda settimana di settembre per la natività della Vergine.